giovedì 14 luglio 2016

IL CASO SPOTLIGHT RECENSIONE


 IL CASO SPOTLIGHT  RECENSIONE

IL CASO SPOTLIGHT

RECENSIONE



Il Caso Spotlight è un film co-scritto e diretto da Tom McCarthy nel 2015, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Oscar 2016 come miglior film dell'anno, e sceneggistura originale.
Nel cast ci sono attori di grande rilievo tra cui Mark Ruffalo, Rachel Mc Adams, Michael Keaton, Liev Schreiber e Stanlei Tucci che hanno  ricostruito il caso in modo realistico e affidabile.
Il regista ha raccontato i reali avvenimenti messi alla luce da un team di giornalisti professionisti che lavorano per il quotidiano The Boston Globe, i quali attraverso un indagine hanno scoperto la verità, accusando l'arcivescovo Bernard Francis Law di aver nascosto i numerosi casi di pedofilia in diverse parrocchie.
Il quotidiano vinse il Premio Pulitzer di pubblico servizio nel 2003.



TRAMA



Il film inizia con l'arrivo di Marty Baron, il nuovo direttore nella redazione del Boston Globe che vuole occuparsi insieme al suo team di giornalisti, dell'inchiesta Spotlight per far maggiore chiarezza sui tragici eventi che condannano un sacerdote dell'Arcediocesi di Boston ai danni di minori, abusi che erano stati insabbiati dalle autorità ecclesiastiche per la vergogna e l'orrore che avrebbero generato sull'opinione pubblica.
I giornalisti Marty Baron, Ben Bradlee Jr, Walter Robinson, Mike Rezendes, Sacha Pfeiffer e Matt Carroll sono consapevoli dei rischi cui vanno incontro, e malgrado ciò decidono di combattere in nome della vera giustizia, schierandosi contro la Chiesa Cattolica.
Nel corso dell'indagine il team scopre con indignazione che  i preti coinvolti sono oltre settanta, ma la vicenda è stata ignorata per anni dalle autorità e dai media.
L'epilogo della pellicola è costituito da una lunghissima lista dei luoghi, in cui la Chiesa è stata coinvolta, e con la notizia del trasferimento del  cardinale Bernard Francis Law alla Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, dopo esser stato rimosso dal suo incarico a Boston.
Una vicenda che lascia molta indignazione se si considera che il cardinale è stato collocato nella Basilica più importante al mondo.



 IL CASO SPOTLIGHT





L'INCHIESTA




Martin Baron  nella seconda metà del 2001 lavorò per il Boston Globe e decise di interessarsi sulla questione che ha distrutto la vita di minori, vittime che non hanno avuto il coraggio di rivivere quell'orrendo passato, raccontando la verità.
Il direttore si interessò alla vicenda nel momento in cui lesse un articolo, in cui era emersa la terribile vicenda di un sacerdote di nome, Father John Geogan, prete cattolico accusato di aver abusato sessualmente di circa 84 bambini.
Baron era sconvolto, perché la notizia raccontata nei giornali non era stata presa in considerazione da nessuno, perché considerata poco importante.
Fu così che il Boston Globe decise di effettuare un'indagine per maggiore chiarezza, e per comprendere se la Chiesa aveva scoperto qualcosa prima dei tribunali.
Inseguito il giornale pubblicò articoli in cui vi erano le testimonianze da parte delle vittime,  disposte a fare giustizia accusando oltre 70 preti.
Inizialmente le vittime tacevano perché temevano di affrontare la questione, e non avevano la forza di raccontare  il loro crudele passato, ma all'improvviso si resero conto di non essere sole e vollero parlarne.




SPOTLIGHT






LA  RECENSIONE




Il Caso Spotlight è un film che attraverso il ragionamento riesce a trasformare un granello di sabbia, in un vasto scandalo che ha coinvolto dei bambini innocenti, nascosto dalla Chiesa incapace di affrontare l'argomento freddamente.
Il regista Tom McCarthy porta sulla scena un film pulito,in cui emerge il tentativo di esporre tutta la cruda realtà del caso, perché la gente doveva sapere come sono andati realmente i fatti, attraverso un giornalismo che nasce per il bene pubblico.
I giornalisti della rivista Boston Globe interpretati da  Mark Ruffalo, Rachel Mc Adams, Michael Keaton, Liev Schreiber e Stanlei Tucci non sono  eroi, ma uomini spaventati dalle scoperte che hanno fatto, desiderosi di combattere per rendere giustizia alle vittime che hanno vissuto un'intera esistenza segnata  da quegli orrori commessi da un prete, la persona di cui si fidavano ciecamente.
Il regista ha avuto il coraggio di condannare ciò che non si può condannare, ma non si schiera contro la Chiesa o contro la religione, anzi è attento nel raccontare in modo obbiettivo come, l'orrore  della pedofilia porti alla perdita di fiducia nelle istituzioni.
 Il regista mette in scena una pellicola limpida, ma a volte enfatizza il pathos rischiando freddezza didascalica.
McCarthy è  molto bravo perché riesce a  creare una relazione tra il cinema e il giornalismo, che cooperano insieme in modo lineare e obbiettivo. Inoltre egli sceglie un cast di attori molto bravi in grado di lavorare insieme come una vera squadra,  che riescono a coinvolgere il pubblico  portando con se il peso di una realtà che non è facile da sostenere.
Particolarmente significativa è la sequenza in cui si assiste al canto di Natale, segnato dalle voci innocenti di minori, increduli di ciò che gli stava accadendo ed incapaci di difendersi.



72 MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA E RICONOSCIMENTI






Il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia.
Il caso Spotlight ha ottenuto il premio Oscar per il miglior film, la migliore sceneggiatura di Josh Singer e Tom McCarthy, e candidatura per miglior attore e attrice non protagonisti a Mark Ruffalo e Rachel McAdams.


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TRAILER UFFICIALE ITALIANO






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